Una delle doti più importanti per un insegnante é certamente il pensiero laterale, quale capacità di vedere al di là di ciò che appare, oltre i limiti, le convinzioni e la fantasie che il docente costruisce intorno ai propri studenti. Solo in questo caso vengono a crearsi le condizioni per essere realmente da aiuto ai ragazzi nello sviluppare i loro talenti. Il rendimento scolastico di ognuno è, infatti, normalmente commisurato al livello delle aspettative dell’insegnante. Se tali aspettative sono insoddisfacenti, è più facile che si realizzi la profezia dell’insuccesso. Occorre, allora, essere creativi per produrre le migliori condizioni atte a favorire l’emersione delle capacità dei ragazzi.
Le giuste aspettative
L’insegnante esperto costruisce nella propria mente aspettative realistiche e il più possibile tendenti al positivo. Se, infatti, l’insegnante ha delle aspettative basse rispetto alla sua scolaresca, è più facile che accada che il rendimento sia effettivamente al di sotto delle attese.
Viceversa, quando l’insegnante ha delle aspettative alte rispetto al rendimento dei ragazzi, è solitamente più probabile che il risultato sia pari o superiore alle stesse aspettative. Dunque, è nella natura delle cose che la qualità della relazione dell’insegnante con la sua classe condizioni fortissimamente il rendimento scolastico. Insegnanti eccessivamente severi e rigidi intimoriscono e la loro implicita valutazione sulla qualità intrinseca dei ragazzi condiziona i risultati scolastici.
Al contrario, insegnanti più comprensivi esprimono delle valutazioni in positivo anche su compiti che contengono errori che, tuttavia, non vengono sistematizzati: essi, infatti, preferiscono infondere fiducia ed evidenziano gli aspetti positivi. Una valutazione siffatta, infatti, aiuta l’autostima dei ragazzi, non abbatte l’amor proprio e fa percepire che l’insegnante è dalla parte della classe.
Creare le condizioni
Gli insegnanti migliori non sono solo istruttori ma sono dei mentori e delle guide che hanno il compito di infondere fiducia agli studenti, di aiutarli a trovare la propria strada e metterli in condizione di credere in se stessi.
Ergo, gli insegnanti più capaci sono quelli che sanno creare le condizioni affinché gli studenti apprendano da soli.
- Incoraggiano il lavoro di gruppo, il dialogo e la collaborazione,
- infondono fiducia e invogliano gli studenti a credere nelle loro straordinarie potenzialità,
- li accompagnano nei processi di scoperta e
- rendono pratico ed esperienziale ogni insegnamento (come la geometria, notoriamente tra le materie più difficili).
È così che Juarez Correa, insegnante messicano che si ispira ai precetti di Sugata Mitra, citato da Ken Robinson nella “Scuola creativa”, ha cambiato il suo modo di insegnare, sviluppando le lezioni intorno a domande aperte e spingendo i suoi studenti a imparare ragionando invece di memorizzare informazioni. Promuovendo, in parole semplici, un apprendimento cooperativo, creativo e per scoperta, e dimostrando quello che sono in grado di apprendere i bambini se sono messi nelle migliori condizioni per farlo.
Il clima in classe
Al centro del discorso sulla creazione delle migliori condizioni c’è sempre e comunque il clima relazionale che alimenta motivazione e fiducia nell’apprendimento: se lo studente sente la fiducia del suo insegnante,
- impara prima e meglio,
- riflette più a fondo e
- si diverte ad apprendere.
Insegnare a ragazzi così da’ enormi soddisfazioni e gratificazioni.
Guy Claxton, fondatore della BLP, Building Learning Power, afferma che l’istruzione deve avere tre compiti (o convinzioni) fondamentali:
- preparare i ragazzi alla vita dopo la scuola;
- aiutare i ragazzi a scoprire le cose in cui vorrebbero eccellere e rafforzare la loro volontà e capacità ad apprenderle;
- potenziare la vera Intelligenza dei ragazzi come sfida possibile.
Il compito di un insegnante
Tutto ciò è tanto vero quanto più la società e la cultura sono soggette a repentine trasformazioni: nei contesti complessi come il nostro mondo attuale, queste tre missioni dell’istruzione sono particolarmente importanti per garantire ai giovani la possibilità di farsi strada nella vita e di emanciparsi. Il grande cambiamento che ci si attende dalla scuola e dagli insegnanti è, a questo punto, che insieme possano e sappiano realizzare queste che sono “condizioni essenziali”.
Quanto sarebbe migliore il mondo se le persone (e i ragazzi di oggi) non avessero paura di pensare con la propria testa e di correre il rischio di inseguire i propri sogni perché sostenuti, fin da bambini, dalle persone a cui è stato demandato il compito di occuparsi della loro crescita?
La scuola della fiducia, in fondo, ha proprio questo compito: permettere a ogni bambino di diventare il miglior “se stesso” che possa essere.