La fiaba che vi presento, dal titolo «Timido Sole», scritta nel corso di un laboratorio di evoluzione personale con le tecniche artistiche e narrative del Metodo Autobiografico Creativo, ci mostra l’eterna lotta tra il Bene e il Male, tra l’amore incondizionato, da una parte, e la menzogna e l’inganno, dall’altra, evidenziando metaforicamente come dualismi e archetipi coesistano da sempre tanto nell’inconscio collettivo quanto nei singoli individui.
TIMIDO SOLE
C’era una volta, all’inizio del nuovo mattino, un Timido Sole che si svegliò coccolato da soffici nuvole bianche, morbide e calde…il suo nido, la sua casa, il suo cielo!
Si stiracchiò e decise di alzarsi per regalare il suo sorriso agli amici del cielo e irradiare con i suoi raggi fino alla terra, dove gli ignari uomini, assopiti, aspettavano il suo sorgere per rinascere a un nuovo giorno.
Ma quella stessa mattina, qualcun altro si era svegliato alla buon’ora per mettere in atto un piano diabolico che meditava ormai da tempo. Invidiosa e gelosa perché tutti amavano il timido ma caldo sole, Tremenda Saetta decise di tendergli un tranello e con l’inganno andò a bussare agli albori del Timido Sole. Rossa paonazza e tutta agitata, Tremenda Saetta gli disse che era urgente, che avrebbe dovuto seguirla subito perché la sua amata nuvola era in pericolo e aveva bisogno di lui e del suo calore…
Timido Sole non ci pensò un attimo e, per quanto non si fidasse a pieno di quel personaggio “fumante” di Tremenda Saetta, non poteva permettersi di rischiare. Non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa alla piccola nuvola. Quindi decise di seguirla…
Tremenda Saetta, intanto, se la rideva e godeva, orgogliosa e fiera di aver ingannato e incastrato Timido Sole, ritenendolo uno stupido ingenuo sempre pronto a dare fiducia e calore a tutti. Era sempre più convinta a mettere in atto il suo piano diabolico… il posto del sole sarebbe dovuto essere suo… tutto il cielo avrebbe dovuto amarla e rispettarla altrimenti fiamme e catene, lacrime e pioggia con il diluvio dell’ira.
Si avviarono a grandi passi lungo sentieri scoscesi e pieni di insidie, posti che Timido Sole non conosceva neppure e che gli facevano paura, bui e freddi che neanche la sua luce affievolita dalla paura riusciva a rischiarare… ma Timido Sole non si scoraggiò, aveva una missione da compiere. Piccola Nuvola, la sua nuvola, andava riportata a casa.
Arrivati davanti a una grotta, più buia della pece, Tremenda Saetta gli disse di entrare nell’antro, che lei aveva fatto quel che poteva e non sarebbe entrata con lui. Gli disse che Piccola Nuvola era stata incatenata lì sotto da Tempesta per fargli un dispetto. Timido Sole non si tirò indietro e andò fino in fondo, pronto ad affrontare di tutto. Ma Timido Sole non sapeva che quella grotta era la casa di Vortice, il quale non amava ricevere visite, viveva da solo, chiuso nel suo silenzio e nella sua calma da recluso, e si scatenava contro chiunque osasse provare ad entrare. Peraltro, la grotta era scavata fino agli abissi profondi dell’oceano, dove Vortice era sicuro che nessuno lo avrebbe disturbato…
Timido Sole iniziò il suo viaggio da solo, alla scoperta del buio, consapevole di poter contare solo sulle sue forze. Si avventurò cercando a tentoni, chiamando a gran voce Piccola Nuvola, e cominciò a sentirsi via via sempre più solo e impaurito, pensando di non riuscire più a ritrovare la via…
Intanto Tremenda Saetta, tornata indietro, aveva preso possesso della casa di Timido Sole e lo aveva rimpiazzato divertendosi a tormentare tutto il cielo, spargendo penombra e paurosi tuoni.
Nel frattempo, Timido Sole avanzava, arrancando nel buio, quando a un tratto Vortice si accorse della sua presenza e senza una parola gli si scatenò contro. Timido Sole si scusò, indietreggiò, provò a spiegarsi ma la furia di Vortice era inarrestabile… Allora Timido Sole capì che doveva farsi forza, aggrapparsi a Vortice per non restarne travolto. Iniziarono, così, a girare e a volteggiare.
Sembrava quasi una danza furiosa che lo portava sempre più su. Non si vedeva nulla, l’oscurità era fittissima e timido Sole cominciava a essere stanco e sfiduciato. Eppure sentiva dentro di sé un scintilla di speranza… doveva crederci, doveva farcela per se stesso, per Piccola Nuvola e per gli altri che avevano bisogno e credevano in lui.
Così, a un tratto, fece un gran salto e grazie all’inconsapevole spinta di Vortice fu trascinato in alto. Sembrava di volare, andava su, sempre più su e si risentiva forte e libero. Si guardò attorno e si accorse che i suoi raggi stavano diventando più lunghi, più grandi e dall’abisso Timido Sole venne fuori come un’esplosione, trascinando dietro di sé una scia infinita di luce e colori. Fu così che nacque l’arcobaleno, si ristabilì la pace e la tranquillità nel cielo e quel Timido Sole diventò un punto fermo e certo che ci guida da miliardi di anni.
Vi chiederete…che ne fu di Tremenda Saetta???
Beh, sbalzata nel suo oziare dalla forte potenza del Sole fu risucchiata negli abissi da Vortice in fase di ridiscesa nella sua grotta, restando incastrata con la punta del suo naso nel fango e sta ancora cercando di uscirne fuori!!!